Il consigliere repubblicano usa il vecchio musical di Hollywood per sventrare Vivek Ramaswamy
Vivek Ramaswamy, aspirante alla presidenza, è un “eco” di Donald Trump che “fa appello alle parti oscure della psiche americana” – e non è nemmeno Harold Hill di “The Music Man”.
Questa è l'opinione assoluta del consigliere repubblicano Karl Rove in un editoriale del Wall Street Journal pubblicato mercoledì.
Rove, collaboratore di Fox News ed ex vice capo dello staff del presidente George W. Bush, ha criticato Ramaswamy definendolo un “imprenditore biotecnologico disinvolto, superficiale, prepotente e dalla parlantina pacata” nel costruire un’analogia con il classico Broadway e il musical cinematografico.
Citando commenti falsi o discutibili che Ramaswamy ha fatto sui suoi colleghi candidati durante il dibattito, sui cospiratori degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 e sull'insurrezione del Campidoglio del 6 gennaio 2021, Rove ha dichiarato che il candidato è molto più sinistro che un certo famoso truffatore del palcoscenico e dello schermo.
"È facile liquidare il signor Ramaswamy come un moderno professor Harold Hill, il truffatore di 'The Music Man' con un sorriso pronto e rapide chiacchiere che scuoiano i cittadini di River City", ha scritto Rove. “Ma Hill voleva solo vendere uniformi della banda e strumenti musicali. Ramaswamy vuole controllare i codici nucleari americani – o forse occupare un posto comodo nel gabinetto di Trump”.
"È un artista performativo che dice cose oltraggiose, diffama i suoi avversari e fa appello alle parti oscure della psiche americana", ha continuato Rove. “C'è già un candidato repubblicano che fa tutte queste cose, e anche peggio. I repubblicani meritano una scelta, non un’eco”.
Il Trump in prima linea sembra ricettivo nei confronti di Ramaswamy come potenziale vicepresidente o qualche altro ruolo. Da parte sua, Ramaswamy, che è un lontano terzo dietro Trump dal lato del GOP, ha detto che gli piacerebbe nominare Trump, che deve affrontare 91 accuse penali su quattro capi d'accusa, un consigliere o un mentore se fosse eletto presidente.
Il "Mansplaining" di Vivek Ramaswamy a Kaitlan Collins della CNN suscita critiche
A Donald Trump piace Vivek Ramaswamy come possibile vicepresidente per il motivo più truculento